“E se mi imponi una cosa
non la faccio
E se mi permetti una cosa
non la faccio lo stesso
Un sabato pomeriggio di SCIAMANESIMO POESIA LIBERTÀ, lezione concerto con Francesco Benozzo
Il titolo dell’ iniziativa di Scuola LiberTao, tenuta L’11/2 al circolo Villa Paradiso di Bologna, non poteva essere più aderente all’ energia che si respirava tra i numerosi convenuti, ben 75 persone.
Lo sciamanesimo rimanda al senso del rapporto sacro con la natura, la biofilia, e ci riporta a quel che siamo per storia evolutiva.
Con le nostre pratiche non facciamo altro che risvegliare questa componente, riconquistando Integrità interiore: Corpo- Mente-Emozioni-Spirito, superamento fattuale del cartesiano “cogito ergo sum” che continua a rappresentare il primato del mentalismo, della dissociazione interna.
Tale dissoluzione interiore, foriera di grande sofferenza, comporta l’essere teste senza corpi, o specularmente corpi senza teste.
Essere UNO DENTRO E UNITI FUORI, è condizione per essere LIBERI.
La disgregazione, la disarmonia interna e il conseguente distacco dalla natura, dalla componente selvatica, istintiva, figlia delle concezioni e delle pratiche di derivazione sciamanica e dunque essenzialmente del Femminile, è la super strada che porta dritta alla schiavitù, dalle proprie fissazioni egoiche come dall’oppressione esterna.
La poesia, la musica, la condivisione collettiva, ci restituisce il valore sacro del rito, capace di rinnovare legami, di nutrirli.
La platea era composta di gente che in questi ultimi anni di accelerazione dei processi liberticidi e disumanizzanti del capitalismo, in modi diversi e plurali, non si è omologata alla vergogna della repressione, del ricatto, della necrofilia, della militarizzazione integrale della società.
Ho conosciuto molti vecchi e giovani contadini che il rapporto con la terra lo vivono nel quotidiano, e che si sono organizzati per creare esperienze che hanno rivitalizzato zone abbandonate dell’appennino, creando circuiti di sostegno reciproco.
Gente che nelle città o nei paesi di provincia ha scoperto, per necessità di Resistenza, reti di solidarietà che ricordano gli albori del movimento operaio e contadino, il primo mutualismo: le casse di resistenza, le scuole autogestite, lo scambio di aiuto quotidiano nel prestarsi braccia, tempo, amicizie.
Praticanti di “arti marziali” che non hanno fatto delle loro palestre luoghi di apartheid e discriminazione, ma hanno scoperto il gusto della pratica outdoor tutto l’ anno, inclusiva e coerente, come noi di scuola LiberTao.
Essere una Tigre, l’ emblema del coraggio e delle Arti Cavalleresche, è qualità che si conquista sul campo di battaglia della vita, non ha niente a che vedere con cinture o medaglie.
Chi si è omologato e ha riprodotto scelte basate sull’ingiustizia ha profondamente tradito lo spirito che accompagna queste pratiche antiche quanto sempre attuali.
Non a caso la postura essenziale, che apre e conclude la nostra pratica prima e dopo del saluto è quella dell’uomo libero e in piedi, connesso a terra e cielo e perciò padrone di se stesso e libero di agire (o non agire).
Il saluto stesso, nella simbologia del palmo che racchiude il pugno chiuso, si traduce con il motto “tra i quattro mari tutti i popoli sono fratelli”, il motto dei fratelli d’arme che lottavano contro l’oppressione colonialista straniera della Cina.
Niente di più lontano, in questo spirito che riempie di significati nobili il gesto tecnico, dalla collaborazione servile con le vili ingiustizie che abbiamo visto avvelenare il tessuto sociale negli ultimi tre anni.
Ho visto anche alcune, poche, “vecchie” facce di quel che fu il movimento antagonista e d’opposizione a Bologna, per lo più passato armi e bagagli sotto il giogo del pensiero unico tecnocratico scientista in nomine covid, complice della peggior operazione repressiva della storia contemporanea.
Ma proprio perché poche queste facce per me e la mia storia, sono facce molto care.
E naturalmente Francesco Benozzo, il nostro ospite, che si è dato con entusiasmo e grande generosità, senza chiedere niente, ma col piacere vero di esserci.
Persona umanamente ricca quanto colta, e bravo musicista.
Uomo di coraggio e coerenza: Francesco ha passato 8 mesi senza stipendio, sospeso dall’ università di Bologna per aver rifiutato il green pass. Dei settantacinquemila docenti universitari, solo in due hanno fatto questa scelta.
Qualcosa mi dice, e ce lo siamo poi detti, che questo incontro con Francesco porterà ancora altro, perché lavoriamo sugli stessi temi, e credo con spirito affine al di là dei diversi percorsi di vita.
Voglio ringraziare di cuore tutta questa bella gente.
Con queste righe non ho nessuna pretesa di chiudere in una descrizione che è solo frutto della mia soggettiva percezione, emozionata e felice, la complessità di quel che c’ era ieri, di quel che si respirava ben oltre il visibile.
Che è davvero tanto, tanta vita, tanto amore, che oggi sono gli strumenti più sovversivi e liberatori, mentre il vecchio dualismo razionalista, frutto della dissociazione interiore e di secoli di dominio violento del patriarcato sulla Grande Madre, è adatto solo a trascinare catene.
Evviva Villa Paradiso, posto di umanità e Libertà.
Davide Milazzo, shifu di scuola LiberTao, Artidel Corpo per Spiriti Liberi