
Xing si traduce forma, o corpo, dunque la struttura corporea e materiale, mentre Yi è l’intenzione, il volere. Quan è i pugno, per estensione dunque l’arte del pugno.
Si tratta dunque letteralmente del “Pugno dell’Unità (o Armonia) del Corpo e dell’Intenzione.
Lo Xingyiquan (Hsing I Chuan) è con il Taiji Quan ed il Baguazhang una delle tre “arti interne” (San Neijia Quan) del kungfu tradizionale cinese.
Esistono storicamente tre diverse correnti in cui lo stile si è sviluppato:
- La corrente “ortodossa” (Laojia, o “Scuola Antica”)
- La corrente di forma “spontanea” o “evolutiva” (Ziran Xingy)
- La corrente “di sintesi” (Zhong Heijia).
Lo Xingy trasmesso dal maestro Georges Charles appartiene alla corrente
spontanea.
A Schenzhou, nell’Hebei, vi un memoriale dello xingy, in onore del Maestro
Ancestrale Li Laonenng e dei suoi successori. In questi è riportato il nome di Georges Charles come rappresentante ufficiale di quinta generazione dello stile, nonché capo scuola e successore in titolo (Shengren Daoshi).
Lo Xing Yi Quan si prefigge di “rinforzare l’Interno” (accrescere il potenziale d’energia vitale e conservare la salute), “proteggendo l’Esterno” (esse capace di difendersi in caso di aggressione utilizzando le forme dell’Arte Marziale).
In queste tecniche, il corpo (XING) guidato dal pensiero (YI), ed attraverso
l’azione del pugno (QUAN), riproduce il movimento dell’Energia Interna (QI).
La base dell’insegnamento della Scuola si ritrova nei cinque movimenti
essenziali eseguiti in rapporto ai Cinque Movimenti (Elementi) dell’Energetica Classica Cinese (Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo), ed attraverso i tre livelli essenziali o Tre Potenze (La Terra, l’Uomo ed il Cielo).
La pratica di queste tecniche prevede il lavoro a “solo” e con un partner.
Wuyinfa (Tecniche Preparatorie del Guerriero)
Si tratta invero del “Wudangpai Tao Yin Fa”, o “Forme preparatorie della
scuola del Wudang”, parliamo quindi di un metodo adatto al lavoro corporeo utile a qualsiasi stile interno, trasmesso dal maestro Wang Tse Ming georges Charles.
Princìpi che vengono allenati nel Wuyinfa
– apertura/elevazione/inspiro e chiusura/radicamento/espiro della struttura
corporea
– corretto allineamento dell’asse centrale col cielo e la terra (schiena “piena”
cima del capo appesa al cielo con un filo-mento leggermente rientrato)
rotazione dell’asse centrale (zhonding)
– corretto posizionamento dei piedi a tutela delle ginocchia nelle rotazioni
rispetto delle tre “armonie esterne” del gong fu: mano in armonia col piede,
gomito col ginocchio, spalla con anca
-uso della forza attraverso la catena cinetica piede-caviglia-ginocchio-anca-spalla-gomito-mano
-uso del bacino: retroversione quando il corpo si chiude per caricarsi o
eventualmente per assorbire un attacco (come tendere un arco, o come un felino in agguato) anteroversione quando porto il colpo o la spinta (scocco la frecciabalzo sulla preda)
-uso del dantien nella forza esplosiva e direzionamento della forza
-corpo rilassato, posizioni stabili e forti.
Il Maestro Georges Charles in guardia San Ti Shi
I Maestri
Wang Tse Ming (1909-2002), maestro di Georges Charles, chiamava la sua scuola “Liananquan”, o “Pugno della generazione circolare”. Wang era
discepolo diretto di Wang Xiang Zhai, a sua volta allievo di Guo Younshen, noto come Palmo divino devastatore di Budda, che diede un contributo decisivo
all’elaborazione della corrente spontanea dello Xingy.
Wang Tse Ming era anche discendente, tra l’altro, del filosofo ed uomo d’azione Wang Yangming (1472-1529). Di quest’ultimo in particolare Wang riteneva di particolare importanza l’insegnamento del complesso di dottrine denominato Xinxue, La purezza del Cuore, che taluni sinologi traducono erroneamente come neoconfucianesimo. In verità, il principio essenziale di Xinxue è “San Jao He Yi”, ovvero i” tre insegnamenti in Uno”: Buddismo, Confucianesimo, Taoismo si armonizzano in un solo pensiero.
La scuola di Georges Charles venne dunque chiamata San Yi Quan ( Scuola del pugno delle tre armonie) proprio in onore di questo principio.
Il nome di Wang Tse Ming è anche ricordato sulla tomba di Wang Xiang Zhai.