Il ventaglio San Yi Quan, arma dell’uomo tra cielo e terra.

Un monaco Shaolin disse: “Il ventaglio è un’arma: chiuso assomiglia ad un coltello, aperto diventa uno scudo!”

Come le altre armi studiate nella Scuola San Yi Quan, anche il ventaglio deriva dalla plurisecolare storia del Clan del Marchesato dei Wang Di Yue, dunque legate alla figura di uomini del calibro del Generale Yue Fei (1103-1142), che venne accolto e adottato all’interno del Clan, e del filosofo e uomo d’azione Wang Yang Ming (1472-1529), fondatore della corrente neo-confuciana. Tale tradizione è stata trasmessa dal Maestro Wang Tse Ming a Georges Charles, Daoshi della Scuola San Yi Quan. Il ventaglio era l’arma della guardia personale dell’imperatore, che contava tra le sue fila ben 700 uomini inviati dal Marchesato dei Wang di Yue!

Dal punto di vista simbolico, troviamo nel ventaglio chiuso la forma del quadrato, che rimanda alla terra, nel ventaglio aperto si può ricavare il triangolo, simbolo dell’uomo, nelle evoluzioni date dai maneggi troviamo il cerchio, legato al cielo.

Tale simbologia sembra voler suggellare la notevole importanza di questo oggetto della vita quotidiana che come tanti altri nella storia classica cinese, si è ritrovato ad essere arma. Sembra infatti voler affermare che l’uomo, utilizzandolo, tragga potere dal cielo e dalla terra, le due energie fondamentali, di cui Shan si fa tramite ed amplificatore. Anche dal punto di vista concreto ed applicativo, abbiamo il ventaglio terrestre, quando il manico è rivolto verso l’alto (come quando lo si avvolge all’avambraccio per tecniche della “mano del ponte di ferro”, fondamentalmente parate), ed il ventaglio celeste, con le creste rivolte in alto pronte a parare o colpire.

La sua tendenza energetica prevalente è il Metallo, Shao Yin (lo yin nascente), la sua influenza secondaria è data dal Fuoco, Tay Yang (lo Yang maturo).

Nel pensiero tradizionale cinese il metallo è legato all’ovest, al polmone, all’autunno, all’allenamento del Qi Respiratorio, alla Gru Bianca, alla sciabola.

E in effetti Shan condivide con la sciabola alcuni princìpi fondamentali quali tagliare, separare e spaccare, ma rispetto all’arma madre possiede una natura più yin, dunque più” interna”.

Il Fuoco è il sud, , il cuore, l’estate, l’allenamento cardiocircolatorio, il leopardo, la spada. Shan funziona come una spada quando si fa esplosivo, preciso quanto veloce.

Il fuoco corrisponde anche allo spirito del praticante, che si illumina e si espande con l’armoniosa bellezza di Shan.

Lo stile Tanglang Quan, come il ventaglio, è esso stesso energeticamente fuoco e metallo, si dice infatti: “Mani di mantide e piedi di scimmia”, ad indicare le mani che intrappolano e tagliano come artigli della mantide (metallo) e il fulmineo footwork della scimmia (fuoco).

In questo senso potremmo asserire che Shan è una delle armi più rappresentative dello stile.

Le sue possibilità in combattimento si basano su un repertorio tecnico molto ampio , e fanno del ventaglio uno strumento da difesa personale di tutto rispetto e per nulla desueto, nonostante la sua “età” plurimillenaria (l’archeologia ci parla di ventagli che risalgono agli antichi egizi, circa tremila anni a.c.). La corta e media distanza sono il suo pane, ma non disdegna la lunga distanza se si apprendono le tecniche di lancio.

Se la versione col telaio di acciaio, magari dotata di punte e lame taglienti, garantisce il massimo della ferocia combattiva e un’ottima resistenza all’urto anche di armi lunghe (pare che le guardie imperiali cinesi ne adottassero versioni che pesavano fino a 5 kg), anche il più modesto ventaglio di bamboo può svolgere la sua parte in modo dignitoso..

In generale queste sono le possibilità tecniche, eseguibili sia con l’arma in versione terrestre che in quella celeste: colpire, separare, agganciare, spaccare, intercettare, bloccare, assecondare, premere, trafiggere, tagliare, mettere in leva le articolazioni..

Senza dimenticare l’effetto stordente del rumore secco ed esplosivo della tela che si tende aprendo il ventaglio!

E’ anche possibile divertirsi a trovare tecniche con l’arma che rispettino i dodici princìpi (o “parole chiave”) dello stile:

Gou Agganciare Lou Premere Cai Cogliere. Gua Proteggere ed attaccare simultaneamente.
. Diao Jin Avanzare dopo avere intercettato. Beng Da 崩打 Percuotere facendo vibrare. Nian Aderire Zhan Incollare. Tie Chiudere. Kao Usare la spalla ed il corpo per colpire. Qian Shan Schivare lateralmente. Teng Nuo Rimbalzare

Il bagaglio tecnico della Scuola SYQ riguardante il ventaglio (Shan), consiste in:

  • Una Dao Lu (Forma, successioni di tecniche concatenate).
  • 12 educativi ( di fatto 12 brevi dao lu che possono aiutare a familiarizzare con l’arma
  • 11 maneggi fondamentali.

Scuola Libertao ha avuto modo di studiare questa arma affascinante organizzando diversi stages:

Nel 2013 con l’Insegnante San Yi Quan Xavier Dumont, assistente di Georges Charles e sempre con lo stesso in alcuni stages estivi a Villa Salta di Predappio

Nel 2015 e 2017 a Bologna con il Daoshi San Yi Quan Georges Charles.

Un grande ringraziamento al nostro Maestro Georges Charles che ha reso possibile una trasmissione dell’arte marziale (o “cavalleresca” come preferisce definirla) che in sintonia con la tradizione più antica e profonda ,va molto al di là di una semplice pratica sportiva.

Articolo di Davide Milazzo, maestro della Scuola Libertao e insegnante San Yi Quan.


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