
Wang di Yue Shan Pei Xing Tanglang
il ventaglio della mantide religiosa trasmesso in seno al clan dei Wang e arrivato a noi tramite il Maestro Georges Charles, Daoshi San Yi Quan (scuola del pugno delle tre armonie).
Arma che si presta a numerose possibilità applicative: leve articolari, percussione, stoccata, taglio, lancio, parate …
Utilizziamo in quel caso un ventaglio di bambù, da allenamento, che può facilmente essere “incattivito” rendendo le stecche affilate come rasoi diventando già così uno strumento da autodifesa di degna efficacia.
La versione da guerra, in dotazione alla guardia dell’ imperatore nell’ antica Cina, era di lame di ferro taglienti, talvolta dotate di punte o rostri, e poteva pesare fino a 5kg.Un artigiano amico mi fece dono di un ventaglio d’acciaio, suo manufatto, del peso di circa tre kg, il cui maneggio è di per sé un ottimo esercizio di condizionamento articolare soprattutto a carico del polso
Energeticamente il ventaglio è in relazione con i movimenti Fuoco e Metallo, le cui armi di riferimento sono rispettivamente la spada e la sciabola.I principi di quelle armi sono dunque condensati nel nostro ventaglio, in modo prevalente la sciabola, perché i fendenti prevalgono, ma ci sono anche i modi di colpire di punta e di assorbire parando tipici della spada.
Forte come sciabola, esplosivo e rapido come spada.
Evocare il movimento Fuoco, sul piano sottile, è anche evocare il lavoro sullo spirito del praticante, lo Shen, nutrito dalla bellezza armoniosa e dall’ ariosità di quest’ arma.
Il fuoco è sublimazione, coronamento del processo trasformativo alchemico di chi percorre la pratica come percorso iniziatico, sostanza dello Spirito Cavalleresco.
Animo nobile, cuore pulito e grande.
Il movimento Metallo è legato al rigore, alla giustizia, al fare pulizia di quel che va lasciato andare.
Difesa irrinunciabile e invalicabile del proprio spazio vitale sul piano corporeo, psichico, energetico.
Il Metallo, in sintonia col movimento autunnale cui corrisponde, è anche interiorizzarsi, tornare a sé per tagliare i rami secchi, prerequisito per potersi rigenerare
.Affermare con determinazione rigorosa ciò che è giusto, ma sempre conservando la Luce del Cuore: il fulgore del metallo, indispensabile per restare morbidi, disponibili al cambiamento, profondamente Umani.
Inflessibile nei princIpi ma adattabile nella tattica.
Indomito, Incoercibile, invendibile.
Ma guidato da grandi sentimenti d’ amore e libertà.
È il cavaliere dei tempi moderni
Lavorare con armi antiche non è un vano esercizio folcloristico rievocativo, è collegarsi a uno spirito antico per calarlo nella vita quotidiana, qui e ora
“Un simbolo morto puzza come la carogna di un elefante in decomposizione” ci dice la tradizione
Noi vogliamo un elefante vivo e vegeto, che barrisce fiero con la proboscide al vento!
Concreto e sottile, Tutto è Uno, così in alto così in basso.
Nel video sotto linkato il nostro decano LiberTao Michele Baldrati e il collega maestro Alessandro Fantucci (scuola Tiandihe) che ringrazio.Ai Wushi