Il Kung-fu Wushu con il sorriso

di Shifu Georges Charles

Copertina dell’opera tradotta e stampata dall’a.s.d Taoyinitalia

Articolo di Shifu Davide Milazzo:

Il Kung-Fu Wushu con il sorriso, di Georges Charles
Un contributo fondamentale alla comprensione della Via della Vera
Nobiltà Cavalleresca
A un anno dall’inizio di questo lavoro di traduzione, molto impegnativo ma non meno felici
di averlo fatto, finalmente ci siamo: il libro è fresco di stampa!!
Come curatore di questo “Quaderno Taoyinitalia”, voglio ringraziare tutte le numerose
persone che hanno concorso a far si che il risultato finale sia il frutto
di un impegno collettivo, che ha richiesto passione, impegno e forza di volontà.
La traduzione dal francese ha visto impegnati, oltre allo scrivente e all’insegnante Ilaria
Simonìn, praticanti e sostenitori della Scuola Libertao che rappresento, che si sono divisi i
capitoli e attivato la collaborazione di mamme, amici, parenti.
Questa profusione di passione e impegno comune, è un importante valore aggiunto in
armonia, credo, con un testo permeato dai valori dello spirito cavalleresco.
A mio parere il libro è un gioiello più unico che raro nel panorama dei libri di settore sulle
“arti cavalleresche”. Termine quest’ultimo che l’Autore, caposcuola San Yi Quan (Scuola
del Pugno delle Tre Armonie) preferisce rispetto a quello di derivazione nordamericana “arti
marziali”. Non si tratta di una mera questione terminologica: quel che Georges Charles
afferma a gran voce, ha conseguenze molto precise sul senso di queste pratiche, dunque
sulla loro realizazione.
Cito dal capitolo 1
Arte Cavalleresca e Arte Marziale
“Ora, in Cina come in Giappone la terminologia corrispondente a queste pratiche è tutt’altra.
Bu, in Giappone, Wu in Cina, si scrivono con lo stesso carattere composto da due radicali:
Zhi, che significa “fermare” e Ge, che significa “alabarda, arma pericolosa e
mortale”. Si tratta in realtà ed etimologicamente, di fermare l’alabarda quindi “far cessa-
re la violenza”. I commentari dei dizionari classici aggiungono:
武 Wŭ (Cina) Bu (Giappone): cavalleresco, valore e per estensione “marziale”.
止 Zhi(Cina): far cessare, arrestare, impedire, interdire, fermare. Anticamente l’impronta
di un passo, arrestarsi alla frontiera, il giusto limite da non oltrepassare.
戈 Gē (Cina): alabarda ad uncino, arma mortale
正 Zhēng (Cina): eretto, dritto, la rettitudine, l’onestà, “colui che, attraverso il proprio va-
lore coraggioso, arresta l’alabarda”.
上 Shàng (Cina): il più elevato, al di sopra di.
Non si tratta di “far marciare le alabarde” (guerra), ma di arrestarle al giusto limite al fine di
proteggere la frontiera, dunque la Pace! Eppure il controsenso viene spesso commesso in
“buona fede”! Il carattere Shang indica che Zheng (la rettitudine) contiene una ricerca di
elevazione e non si limita al livello “terra terra” di una pratica di combattimento.
Budo è quindi “La Via del Valore” come Wushu è “l’Arte del Valore”.Sono desolato, ma come precisava Confucio “bisogna restituire alle parole il loro giusto
valore” (Zheng Ming). Letteralmente “Valore dei Nomi”. Questa visione particolare, che
spesso va contro il pensiero che ci è stato trasmesso, non è unicamente “orientale” poiché un
poema di Jean de Meung, morto nel 1305, estratto dal Romanzo della Rosa e che s’intitola
giustamente “Vera Nobiltà” descrive ciò che deve essere un cavaliere:
La Vera Nobiltà
“Io rispondo che nessuno si distingue
Se non sono esercitate le virtù.
Nobiltà, è un cuore ben posizionato
Perché gentilezza di lignaggio
Non è che gentilezza di nulla
Se un grande cuore non si aggiunge.
Chiunque miri alla nobiltà
Dall’orgoglio si astiene e dalla pigrizia
Si esercita alle armi, allo studio
Si spoglia di tutta la turpitudine
Umile cuore cortese e dolce
In tutte le occasioni per tutti
Tranne verso i nemici
Quando l’accordo non può essere trovato.
Nobiltà, onore, cavalleria
Mai al minimo comunque
Questi cavalieri prodi e valorosi
Ampi, cortesi, fieri combattenti
Cavalieri alle armi arditi
Prodi nei fatti, cortesi nel detto.”
L’attualità di questo testo credo sia contenuta in modo pregnante nelle parole citate.
In questa fase storica in cui libertà e diritti fondamentali sono fortemente messi in
discussione, c’è grande bisogno del coraggio e della rettitudine di moderni Cavalieri,
uomini e donne integre che coltivano corpo-mente-spirito. Capaci di scegliere dove stare,
e da che parte stare se “l’alabarda” della violenza, della guerra, della sopraffazione minaccia
l’umanità.
E che soprattutto aspirano “A qualcos’altro ancora”, al di là del loro stesso spirito, a quel
che volutamente il pensiero cinese non sovrascrive con definizioni….
In conclusione, il maestro Georges è riuscito a trasmettere con vivacità e senso
dell’umorismo concetti non semplici, come l’Unità indissolubile e complementare di
Interno-Esterno, dando una visione della pratica completa, poliedrica, lontana anni luce da
concezioni dualistiche che vanno per la maggiore.
Una prospettiva dunque che non è per teste senza corpi, né per corpi senza testa, come si
potrebbe descrivere il mercato delle discipline più in voga, ma per coloro che hanno lapassione necessaria a percorrere un cammino che richiede cuore, sudore, conoscenza…..e
sorriso!
Il libro è destinato ai soci Taoyinitalia e verrà presentato all’ interno delle nostre iniziative
quando finalmente sarà possibile dal vivo.
Auguro buona lettura e ricordo che sul sito scuolalibertao.org sono disponibili gratuitamente
tre dispense realizzate dallo scrivente:
“Gli animali del kungfu Hung Gar” (Pugno della famiglia Hung),
“Mo GunYinfaTanglang” (forma preparatoria al bastone da combattimento del Tanglang)
“Qinlong Baihu Tai Jingli” (Il saluto della Tigre Bianca e del Drago Verde)
Ringraziamenti
Ringrazio di cuore: Michele Baldrati, Wanda Becca e il marito Riccardo, le famiglie dei
miei super Tigrotti Pietro Sommariva e Elia Lombardi.
Ringrazio inoltre gli Insegnanti: Yves Kieffer, Annalisa balboni e Marco Mazzarri per aver
collaborato alla revisione delle traduzioni.
Un particolare ringraziamento a Paolo Raccagni per aver curato la veste grafica e
l’impaginazione egregiamente, in funzione di un piacere antico: tenere tra le mani un libro
bello non solo nei contenuti, ma anche per come si presenta.
Davide Milazzo, Insegnante San Yi Quan
Shifu di Scuola LiberTao


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