Gli animali del Kung fu: l'Airone (He), Elemento Metallo(ai tempi del coronavirus)

Se parliamo dell’Airone, della gru o ancora della cicogna, a seconda delle zone geografiche, ci riferiamo all’energia del Metallo. Dunque all’origine dello Yin (Shao Yin), che trova il suo corrispondente stagionale nell’autunno, in cui l’energia comincia a ritirarsi per poi inabissarsi con il movimento successivo, il Tai Yin, l’inverno, lo yin estremo.
Una energia dunque che come direzione è discendente, che tende a cristallizzare, a chiudersi, a interiorizzarsi. Nella fisiologia energetica cinese questa funzione è svolta dal polmone nei suoi rapporti di scambio verso il basso con il rene e l’intestino crasso. Si legge nel capitolo ventuno del Su Wen che “Il polmone è la sorgente superiore dell’acqua”, in quanto favorisce la discesa dei liquidi verso il basso o verso l’esterno attraverso i pori della pelle con la quale ha un rapporto stretto. Ma il polmone è soprattutto il “Maestro del Qi”, in virtù del suo compito di gestire la respirazione, che insieme al mangiare è il nostro modo di ricevere Qi (energia, soffio vitale). Premesso che ci stiamo muovendo all’interno di un pensiero e di una pratica di tipo analogico, in cui tutto è Uno, il microcosmo-uomo riproduce il macro-ambiente, il nostro Airone interiore insieme ai reni, ha un ruolo importante rispetto all’energia difensiva (Wei Qi), quella responsabile della nostra protezione dalle aggressioni esterne (agenti patogeni vari, virus, malanni stagionali). L’airone è insomma il nostro guerriero guardaspalla! Se i reni hanno a che fare con l’elaborazione dell’energia difensiva, il metallo-polmone-airone ha il compito di farla circolare, diffonderla in tutto il corpo e nella superficie cutanea. Un airone debole significa dunque una maggiore propensione ad ammalarsi, ad essere preda dei patogeni.


Ecco quindi che il come si respira, insieme al come si mangia, diventa un discorso cruciale anche in relazione a questi tempi di crisi per la diffusione del “corona virus”. Vi sono fattori oggettivi sui quali non possiamo incidere individualmente ma semmai solo a livello collettivo, e questo concerne l’esigenza di un cambio radicale di paradigma in cui non sia più il profitto il perno della vita sociale bensì il ben vivere e la felicità delle persone. Il nostro airone da solo è impotente a sconfiggere il dato di fatto che respiriamo pessima aria a causa dell’inquinamento, e che la pianura padana, una delle aree più inquinate al mondo, probabilmente non a caso è anche una delle zone al mondo dove più si muore per il virus. Ma è altrettanto vero che possiamo scegliere di fare molto a livello individuale per ridurre il danno con allenamenti opportuni focalizzati sul respiro. E qui kungfu e qigong hanno molto da dire e soprattutto, da fare (personalmente sono sempre più incline a ritenere la separazione dei due termini un difetto intellettualistico che impoverisce l’insieme).


Dal punto di vista sottile il polmone è la sede del Po. Sappiamo che in questa visione l’essere umano è abitato da diversi tipi di Shen, diverse declinazioni cioè del suo spirito. Po è uno di questi, ed è la parte che ha più a che vedere con la struttura corporea, con la forza ed il vigore del Jing (essenza vitale). Ciò che dopo la morte torna alla terra. La sua controfigura è lo Hun del fegato, che invece è più volatile, riguarda la capacità ideativa, immaginifica, progettuale. In Cina, quando si è colpiti da una grande paura, si dice che “Hun vola, e Po si sparpaglia”. Come dire che ci si paralizza nell’azione e il pensiero si fa confuso, nebuloso, si perde il discernimento. Dovremo in futuro indagare a lungo gli effetti individuali e collettivi di questa grande paura generata dalla pandemia e dalle sue modalità gestionali. Per quanto concerne le emozioni, un metallo squilibrato tenderà all’eccesso di tristezza, al negativismo compulsivo. Se invece è in equilibrio, avremo la giusta dose di malinconia, che potremmo paragonare a quella che si prova guardando il nostro bellissimo pianeta con uno sguardo che non sia quello del padrone che cerca solo il profitto attraverso il dominio e la distruzione, ma lo sguardo di chi è consapevole del rischio concreto di perdere tutta questa bellezza. Una malinconia che non blocca, anzi, nutre dolcemente il risveglio e nel contempo tiene al riparo dall’inutilità del pensiero positivo stile new age. Non abbiamo bisogno di infiocchettare niente. Non serve pensare che un piatto di sterco sia un piatto di salcicce per poterselo gustare. La new age, religione della post modernità, vorrebbe farci mangiare quel piatto. Mentre il negativismo da morti viventi vorrebbe fossimo spezzati, neutralizzati, passivi. Non dobbiamo farci paralizzare da nessuna paura, né pensare che l’alternativa sia mangiare il suddetto piatto travestendelo d’altro. In questo la determinazione perseverante del Maestro Airone ci viene in aiuto. Individuare le contraddizioni e il potenziale di azione per poter cambiare, laddove negativismo e new age inchiodano allo status quo. Volare alto!

Quando nel kungfu Hung Gar esprimiamo l’airone, i movimenti esprimono questa “ariosità”, sono agili, leggeri, eseguiti senza eccessivo radicamento a partire dunque dal centro mediano, dove peraltro il polmone ha la sua sede anatomica. Il respiro sarà costale, e nel portare i colpi il suono sarà simile ad una “stoffa lacerata da una lama”. Il suo modo di usare la mano sarà il colpo di taglio, idem per il piede (calcio laterale e circolare verso l’esterno). La sua posizione prediletta in uno stile del sud (come Hung Gar) sarà Yor ma bu o “cavalcare la capra”, che di per sé è un ottimo qigong per la tonificazione generale dell’organismo, mentre in combattimento è usata nella corta distanza per proteggere i genitali. Negli stili del nord, (per esempio Tanglang Quan), è più usata per il metallo Tu li Bu “la gru sul sasso”, che rinforza l’equilibrio generale e serve a caricare un calcio frontale, a proteggere il basso ventre con la tibia, o a sottrarsi da una spazzata..In generale l’Airone ama combattere con tutto quello che nel corpo è appuntito: i gomiti, le ginocchia, la mano chiusa ad uncino che usa in vari modi insieme al fendente.
La sua arma è la sciabola, che tipicamente taglia e separa con movimento discendente, potente, deciso. Anche il ventaglio da combattimento ha una prevalenza di questa energia, in particolare il ventaglio della mantide (Tanglang) in uso nella nostra scuola, è molto “sciaboloso”, per farsi spada (fuoco) verso la fine della daolu. Ma allenare il nostro Airone interiore è anche allenare il senso di giustizia: il metallo separa anche in questo senso, per scartare quel che dobbiamo lasciar andare, le zavorre personali e sociali. Rappresenta dunque la difesa dei nostri spazi vitali in qualsiasi modo vengano minacciati. A mio modo di vedere, la vera minaccia per l’umanità non sono le pandemie, ma un sistema sociale mortifero, distruttivo, onnivoro e oligarchico come il capitalismo. Consolidiamo le nostre ali, voliamo oltre.
Maestro Davide Milazzo, Scuola Libertao

scuolalibertao.org – corsi di Kung fu e Qi Gong a Bologna, Brisighella e Faenza


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